Dal 1° settembre 2025 entreranno in vigore le nuove disposizioni in materia di prevenzione incendi per gli impianti fotovoltaici. Si tratta di un aggiornamento normativo che sostituisce le precedenti regole e che introduce criteri più chiari e vincolanti per la progettazione, l’installazione, l’esercizio e la manutenzione degli impianti. L’obiettivo è garantire una maggiore sicurezza sia per le persone che per i beni e l’ambiente, riducendo i rischi connessi all’utilizzo di sistemi a energia solare.
Ambito di applicazione
La normativa si applica agli impianti fotovoltaici in corrente continua fino a 1500 volt, installati su edifici civili, industriali, commerciali e agricoli, nonché su strutture accessorie come pergole, tettoie e pensiline.
Sono invece esclusi:
- impianti a terra non collegati a edifici;
- sistemi plug & play di piccola potenza;
- impianti inferiori a 800 watt;
- installazioni agrivoltaiche distanti più di 100 metri da edifici soggetti a controlli antincendio;
- sistemi solari a concentrazione con strutture mobili di inseguimento solare.
La normativa distingue inoltre tra due tipologie di integrazione architettonica:
- BAPV (Building Applied Photovoltaics): pannelli applicati all’involucro edilizio;
- BIPV (Building Integrated Photovoltaics): pannelli che sostituiscono elementi costruttivi dell’edificio (ad esempio coperture o facciate).
Obiettivi di sicurezza
Le nuove regole mirano a:
– Ridurre le probabilità di innesco di incendi derivanti da guasti elettrici, archi o surriscaldamenti.
– Limitare la propagazione del fuoco all’interno e all’esterno degli edifici.
– Proteggere persone e beni, contenendo gli effetti di eventuali incendi.
– Facilitare le operazioni di soccorso, prevenendo crolli o cadute di componenti e garantendo la sicurezza delle vie di fuga.
Valutazione del rischio e progettazione
Il progettista è tenuto a condurre una valutazione del rischio incendio, che deve considerare:
- i possibili punti di innesco elettrico (isolamenti danneggiati, archi, sovratensioni);
- la propagazione delle fiamme attraverso coperture e facciate;
- la compatibilità dell’impianto con i sistemi di ventilazione e di evacuazione fumi e calore;
- la presenza di sistemi di accumulo con batterie, con attenzione ai fenomeni di surriscaldamento o “thermal runaway”;
- eventuali punti critici legati alla manutenzione, come i cosiddetti “hot spot”.
La progettazione dovrà attenersi alle regole tecniche riconosciute e garantire l’uso di materiali certificati e resistenti al fuoco.
Prescrizioni tecniche principali
Tra le misure di sicurezza introdotte, si evidenziano:
– Inverter e convertitori: devono essere collocati preferibilmente all’esterno o in locali separati con resistenza al fuoco, garantendo ventilazione e accessibilità ai soccorritori.
– Cavi e canalizzazioni: devono essere posati su supporti incombustibili e attraversare setti o pareti senza compromettere la tenuta al fuoco.
– Installazioni su copertura o facciata: i pannelli non devono poggiare su supporti combustibili e devono rispettare precise classi di reazione al fuoco.
– Edifici con altezza antincendio superiore a 12 metri: sono previsti ulteriori requisiti per evitare la propagazione verticale lungo la facciata.
– Sistemi di accumulo: occorre una valutazione approfondita della collocazione, con particolare attenzione a ventilazione, compartimentazione e distanze dalle vie di esodo.
– Pensiline e parcheggi fotovoltaici: devono rispettare requisiti specifici per i materiali di copertura, le distanze da camini e aperture, e la corretta accessibilità ai quadri elettrici.
– Pergole residenziali: devono utilizzare pannelli certificati con determinate classi di resistenza e garantire passaggi sicuri dei cavi verso i quadri generali.
Errori da evitare
La normativa richiama l’attenzione anche sugli errori ricorrenti, che dovranno essere evitati:
- saturare completamente le coperture senza corridoi di separazione;
- trascurare la proiezione delle compartimentazioni sottostanti;
- installare inverter o quadri su supporti non certificati;
- posizionare componenti elettrici lungo le vie di fuga;
- non eseguire verifiche periodiche e manutenzioni adeguate (ad esempio tramite ispezioni termografiche).
Regime transitorio e adempimenti
Le nuove regole si applicano obbligatoriamente a tutte le nuove installazioni e alle modifiche sostanziali degli impianti esistenti.
Per gli impianti già progettati o dichiarati prima del 1° settembre 2025, sono previsti regimi transitori. Tuttavia, in caso di aggravio delle condizioni di sicurezza, sarà necessario presentare nuova documentazione ai Vigili del Fuoco (Valutazione progetto o SCIA antincendio, a seconda della categoria di attività).
Conclusione
La normativa antincendio che entrerà in vigore dal 1° settembre 2025 rappresenta un passaggio fondamentale per la diffusione in sicurezza degli impianti fotovoltaici. Con regole più dettagliate e vincolanti, i progettisti e gli installatori avranno a disposizione criteri uniformi per ridurre i rischi e garantire la protezione di persone e strutture. Un aggiornamento che rafforza la fiducia verso le energie rinnovabili, coniugando sostenibilità e sicurezza.